ll Collegio Salesiano San Basilio

Il Collegio Salesiano San Basilio

IL COLLEGIO SALESIANO SAN BASILIO “ 

a cura di 

Salvatore Rizzeri

 

Il Cortile interno ad inizio 900

Il Collegio “ S. Basilio “ di Randazzo ha avuto la grande fortuna di essere stato la prima casa salesiana in Sicilia fondata e voluta direttamente da Don Bosco.

Sognata da lui in uno dei suoi famosi sogni profetici ( 1876 ), preannunziò che essa sarebbe stata come il seme di senapa che, una volta cresciuto, avrebbe esteso i suoi rami per tutta la Sicilia ( Bollettino Salesiano del 1879 ), augurio profetico che si avverò in pieno. Randazzo cittadina adagiata sulle pendici settentrionali dell’Etna, ebbe la sorte di ospitare questa prima Opera Salesiana in Sicilia. Tre cittadini di partiti diversi, ma concordi quando si trattò di un bene comunitario della cittadina: l’Arciprete Francesco Fisauli, il Sindaco B.ne Giuseppe Fisauli, il Consigliere Provinciale Giuseppe Vagliasindi, assecondati dal primo Vescovo della recentissima Diocesi di Acireale, Mons. Gerlando Genuardi, furono gli operatori di questo avvenimento provvidenziale che apriva le porte dell’Isola alla famiglia di Don Bosco. Strumenti indiretti furono i Prefetti di Catania Conte Ottavio Lovel de Maria ed il comm. Achille Basile. E così rivolsero le loro richiesta a Don Bosco che subito accettò inviando nella cittadina i suoi due plenipotenziari, Don Giovanni Cagliero e Don Celestino Durando, che furono i primi Salesiani a mettere piede in questa Sicilia, allora così lontana da Torino. Si firmò la  “Convenzione “, si stabilirono i lavori di ristrutturazione e ammodernamento del Vecchio Monastero Basiliano del SS. Salvatore della Placa, che avrebbe dovuto ospitare il Collegio e si fissò la data dell’inizio dell’opera con scuole elementari e ginnasiali per l’ottobre del medesimo anno 1879. E così furono gettate le fondamenta di quest’opera primogenita di Don Bosco in Sicilia. Il 18 ottobre, completati i lavori del fabbricato, arriva il primo nucleo di giovani Salesiani da Torino dopo un avventuroso viaggio interrotto a Fiumefreddo perfino da una colata lavica. Li guidava quello che sarebbe stato il primo Direttore: Don Pietro Guidazio, uomo integro, dedito coscienziosamente al lavoro impegnato

“ .... era di uno zelo fiammante, alto ingegno, pratico di mondo, aveva tale ascendente sui compagni di lavoro e sui giovanetti da incantarli. A queste doti accoppiava tale valentia d’insegnante che perfino il Papa Leone XIII aveva voluto che gli fosse presentato “.

Egli fu il vero padre dell’Opera Salesiana in Sicilia. Sotto la sua direzione si ingrandì il fabbricato di un piano; gli alunni, dallo sparuto numero di 46 il primo anno, salirono a 132 appena il terzo anno e ad oltre 140, il massimo che poteva ospitare il fabbricato, negli anni successivi. 

Divenne il plenipotenziario dei superiori di Torino nelle trattative coi vari comuni dell’Isola per le nuove istituzioni da farvi sorgere e rifiutò con decisione incarichi di maggiore responsabilità per la sua malferma salute, sia, come annota il suo biografo, per non staccarsi dal suo diletto Collegio. Ventitre anni dopo il suo arrivo a Randazzo per la prima volta, la sua salute declinò con segni premonitori di qualche anno e il 23 Luglio del 1902, cadde, questa colonna poderosa fra il compianto di amici, di un immenso stuolo di ammiratori, di ex allievi, di famiglie di allievi, lasciando memoria indelebile fino ai nostri giorni in cui, la città riconoscente volle dedicare alla sua memoria e intitolare al suo nome la piazzetta antistante il S. Basilio e gli ex allievi vollero onorare con un avello in marmo posto sul suolo regalato dal comune sotto un annoso cipresso del cimitero cittadino.

                                                                                                                                                                                        

Randazzo - Giugno 2002