La Chiesa di San Martino

La Chiesa di San Martino

Salvatore Rizzeri

CHIESA DI SAN MARTINO 

(Sec. XIII – XV – XVII)

 

  • Il prospetto – XV.

Quello originario del sec. XIII, cui appartiene il campanile, fu rifatto nel sec. XV e successivamente ristrutturato nel lasso di tempo che va dal 1607 al 1630. E’ di un barocco sobrio ornato nella linea del cornicione da alcune metope in arenaria, ormai sfaldate dal tempo, appartenenti al primo rinascimento. L’attuale prospetto, lineare e semplice nella sua armonicità, è del sec. XVII, di esso si ignora il nome dell’architetto progettista che, certamente, si è ispirato a quello più solenne della facciata della chiesa di S. Nicola, opera del grande Andrea Calamech ( 1524 – 1589 ). 

  • Il Campanile – XI – XII.

Nella sua parte inferiore risale probabilmente all’anno mille; è a quattro piani sovrapposti e la discontinuità, dopo il secondo piano, ci dice che appartiene ad epoche diverse. La normanna e la sveva si incontrano per darci una espressione musicale di bello architettonico.

E’ stato sapientemente restaurato a metà degli anni novanta.

  • Interno – sec. XVII.

Tutto il complesso, a forma basilicale, ha subito enormi danni dai bombardamenti alleati del 1943, per cui sono andate perdute gran parte delle opere d’arte di grande valore artistico che la chiesa possedeva. Rimangono ancora le seguenti, ben poche in confronto a ciò che vi era:

  1. Angelo Ricci – 1447:

Fonte battesimale in marmo rosso porfidico (vicino al portale di ingresso).

       2. Anonimo – sec. XIV:

Acquasantiera a calice di giglio in marmo bianco poggiante su colonnina tortile.

Ciborio in marmo - sec. XIV.

Squisitissima opera in gotico fiorito con influenze catalane. Distrutto dagli eventi bellici i suoi pezzi frantumati furono religiosamente raccolti e fedelmente rimontati.

        3. Anonimo:

Statua della Madonna della Misericordia – sec. XVI.

E’ statua di scuola gaginesca, apparteneva alla chiesa della Misericordia da cui provenne nell’anno 1625.

        4. Vincenzo Gagini ( 1527 – 1595 ):

Statua della Madonna delle Grazie sec. XVI.

Opera delicatissima nella sua espressione di alto lirismo, col suo collo e le dita affusolate, con la sua veste cadente ai piedi in un armonico ammasso di pieghe.[1] E’ stata decorata con disegni in oro dalla stessa mano dell’artista.

        5. Giovanni Antonio Matinati:

Crocifisso Ligneo  - 1530.

Singolare ornamento e vanto della chiesa, è il Crocifisso miracoloso detto “ della pioggia “, opera di grande ed efficace modellazione.

        6. Anonimo:

Quadretto della Pietà – sec. XV.

E’ il quadretto più prezioso della chiesa, appartenente al quattrocento siciliano.

        7. Antonello da Saliba ( 1466 – 1535 ):

Polittico antonelliano – sec. XV.

L’opera apparteneva al soppresso Monastero delle Benedettine di clausura di S. Bartolomeo, è stata eseguita su legno in cui, in diversi scomparti, sono raffigurati la Madonna col Bambino, affiancati dalle Sante Marta e Maddalena. La parte superiore è occupata dal gruppo della Pietà al centro, con ai lati il mistero della Annunciazione. E’ un quadro di grande pregio in cui i personaggi sono modellati alla maniera antonelliana: soavità delicata dei volti e sapiente colorazione.[2] 

        8. Anonimo

Deposizione dalla Croce – Sec. XVII

        9.  Patania – 1848

  1. a) Miracolo di San Benedetto
  2. b) Martirio di San Bartolomeo – 1848

     10.  Anonimo

San Carlo Borromeo – Sec.XVII

     11.  Giuseppe Giuffrida

     1) Intercessione di San Giuseppe - Sec.XXI

Il Santo, compatrono della città di Randazzo, pregato dai cittadini intercede per la salvezza della città minacciata dalla colata lavica del 17-19 Marzo 1981.

      2) San Giovanni Battista

      3) San Martino e il povero viandante

 

[1]  S. C. Virzì  - I Monumenti artistici della città di Randazzo - Op. cit. pag. 32.

[2]  S. Rizzeri  - Le Cento Chiese di Randazzo -  Edizione 2008,  n. 116.