Avv. Ferdinando Basile

Avv. FERDINANDO BASILE un grande randazzese dimenticato

Avv. FERDINANDO BASILE

Un grande randazzese dimenticato

di Salvatore Rizzeri

 

Appartenente ad una delle famiglie più nobili della città FERDINANDO BASILE, avvocato e difensore civico anzitempo. Andava in giro con cappello e l’inseparabile pipa e sciarpa, anche d’estate. Scriveva sui muri e sui manifesti con un pennarello intinto nel livore.

Era un personaggio sarcastico, provocatore, chiamava suo cugino, l'Arciprete della città Mons. Giovanni Birelli, " l'Arcibestia ". Amava viaggiare in treno per Catania solo per il piacere di prendersi un caffe' in Via Etnea e rischiò il linciaggio per avere in pubblico definita una nobildonna di Giarre "Gia…rrotta"... anziche' Giarrese!

Si batté come nessun altro per l’acqua di San Giacomo, la fonte dell’Alcantara, ma soprattutto si intestò un’accanita battaglia per il completamento della tratta ferrata Taormina – Randazzo e la costruzione della Stazione ferroviaria. In forte contrasto e polemica con gli amministratori randazzesi dell’epoca, tacciati di incapacità ed inefficienza, da uomo dal carattere geniale e stravagante quale era, per protesta, trasferì la propria residenza nel vicino comune di Moio Alcantara.

Mandò lettere a raffica a Roma e Palermo, tutte regolarmente redatte in carta bollata, senza mai una risposta. Finché un giorno scrisse al Ministero dei Trasporti l’ultima protesta su un foglio di Carta Vetrata specificando nella testata “ Carta ad uso non Igienico “, immaginando la fine che avessero fatto tutte le precedenti.

La lettera su carta vetrata fece il giro del Ministero assieme ad una risata divertita degli uffici, e giunse pure sul tavolo dell’allora Ministro Mattarella (padre del nostro attuale Presidente della Repubblica) il quale tanto apprezzò la spiritosaggine che quando venne nel ’59 a Randazzo per inaugurare la Stazione delle Ferrovie dello Stato – dimentico del manifesto murale nel quale l’Avv. Ferdinando Basile l’aveva chiamato “ Merdarella “ -  volle farsi fotografare al suo fianco.

I giovani di oggi sconoscono del tutto la figura di questo nobile, simpatico ed originale personaggio. Unica eccezione a suo ricordo la Piazza che a Randazzo, tanti anni fa, gli venne intitolata; per il resto nulla ha mai fatto la città che gli ha dato i natali per ricordare la figura e l’opera di questo illustre figlio della sua terra.