18 Ottobre 1535 - L'Imperatore Carlo V a Randazzo

18 Ottobre 1535 - L'Imperatore Carlo V a Randazzo

Salvatore Rizzeri

18 OTTOBRE 1535 – LA VENUTA DI CARLO V A RANDAZZO

Carlo V d'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558) è stato Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico dal 1519. A capo della Casa d'Asburgo durante la prima metà del 500, fu sovrano di un " impero sul quale non tramontava mai il sole " che comprendeva in Europa i Paesi Bassi, la Spagna e il sud Italia aragonese, i territori austriaci, la Germania e il nord Italia Imperiale, nonché le colonie castigliane e tedesche nelle Americhe.

In linea con il suo disegno universalistico, Carlo V viaggiò continuamente nel corso della sua vita senza stanziarsi in un'unica capitale. Incontrò sul suo cammino tre grandi ostacoli, i quali minacciavano l'autorità imperiale in Germania e Italia: il Regno di Francia, ostile all'Austria e circondato dai possedimenti carolini di Borgogna, Spagna, e Impero; la nascente Riforma Protestante, appoggiata dai principi luterani e l'espansione dell'Impero Ottomano ai confini orientali e mediterranei dei domini asburgici.

Tra il 1529 e il 1535 Carlo V affrontò la minaccia islamica, dapprima difendendo Vienna dall'assedio turco e poi sconfiggendo gli Ottomani in Nord Africa e conquistando Tunisi.

Subito dopo la vittoria in terra d’Africa, si imbarca per la Sicilia, giunge a Trapani il 22 di Agosto 1535 e dopo essersi riposato per un mese nella capitale isolana, Palermo, dal 13 settembre al 13 di ottobre, da qui inizia il percorso che in diverse tappe lo porterà a Messina.

Lunedì 18 Ottobre 1535 giunge a Randazzo, “la Fedelissima”, entrò per la Porta occidentale o “Porta Palermo” chiamata anche “della dogana” e, a detta del De Feronda y Aguilera, vi rimane per due giorni.[1] L’evento è riportato in una pagina del “Libro Rosso “ della Chiesa di San Martino.

Scorgendo la città, si dice che abbia chiesto: “ Come si appella questa città con tre torri ”, indicando i campanili delle tre cattedrali parrocchiali; probabilmente vi si rispose: “ Semprecchè la parola reale di Vostra Cesarea Maestà non deve andare indietro, è questa la città di Randazzo, dalla Maestà Vostra, or ora onorata dal titolo di Città;” al che l’Imperatore soggiunse: ” Resta accordato[2].

Per la circostanza, Carlo V, aveva chiamato CIVITAS Randazzo, aggiunse l’appellativo di Urbs Plena con un diploma (Rescritto) inviato da Messina il primo Novembre 1535[3].

La tradizione popolare ci racconta che fu tale l’accoglienza riservata all’Augusto Sovrano che appena giunto nella residenza a lui riservata (Il Palazzo Reale), abbia voluto affacciarsi da una delle finestre per ringraziare il popolo festante e in quell’occasione abbia pronunciato la frese “ . Todos Ustedes son Caballeros “, Siete tutti Cavalieri. Da allora, scherzosamente, tutti i cittadini randazzesi vengono definiti “ Nobili Cavalieri ”.

Interessante e veritiero è invece il fatto che, nel pernottamento seguito al suo giungere nella cittadina etnea, l’Augusto Imperatore abbi “Amato “ una bella e nobile normanna randazzese. A tal proposito e noto e riportato anche in un testo universitario del compianto Prof. Santi Correnti, docente di Storia della Sicilia presso l’Università di Catania, di un sonetto di autore ignoto che racconta in poesia tale fatto.

Scritto in stretto dialetto randazzese, è’ molto bello, e a futura memoria lo riporto in questa sintetica descrizione della “Venuta di Carlo V a Randazzo “.

 

E Carlu V t’incurunau riggina

quannu passau ‘ntra lu to Rannazzu.

Ti vossi ‘ntra lu sonnu pi vicina,

ccu illu ti purtau ‘ntra lu palazzu.

 

[1] Prof. Don Santino Spartà: Carlo V da Tunisi a Messina per Randazzo. Gangemi Editore 2017, pag. 58. Cit.

[2] G. Plumari ed Emmanuele: Storia di Randazzo. Ms. presso biblioteca comunale di Palermo.

[3] M. Mandalari: Ricordi di Sicilia. Randazzo. Città di Castello, 1901, pag. 12.