Monastero di S. Michele Arcangelo

Monastero di S. Michele Arcangelo

IL MONASTERO DI S. MICHELE ARCANGELO

( Ordine dei Carmelitani )

di

SALVATORE RIZZERI

 

La Chiesa del Monastero

Fondato nell’anno 1456 dai Giurati di Randazzo a 50 passi fuori le mura, prese il nome della chiesa che vi sorgeva accanto, edificata nell’anno 1380 e dedicata a S. Michele Arcangelo. Notizia questa riportata dal Padre carmelitano Giuseppe Fornari, nella sua opera “ Anno Memorabile dei Carmelitani “. Un’altra notizia relativa alla sua fondazione la ritroviamo nella relazione sui Conventi Carmelitani d’Italia redatta nell’anno 1644 dal Papa Innocenzo X°, ove si afferma che la fondazione risale al III° anno del pontificato di Urbano VI. Dall’Archivio generale dei Carmelitani sappiamo inoltre che nell’anno 1650 la piccola chiesa aveva 5 altari, mentre il Convento era dotato di 13 celle, oltre il refettorio, e vi si trovavano 4 Sacerdoti, un chierico ed un laico.[1]

La comunità dei Carmelitani, lungo i secoli, non dovette essere molto fiorente se in varie occasioni il loro Convento potè adibirsi a lazzaretto, specialmente nella peste del 1575 – 1580, e se nel 1799 se ne domandava al governo la soppressione, dato che il Convento era abitato da soli due Monaci. Gloria di questa comunità fù il Beato Luigi Rabatà, priore del Convento morto nell’anno 1490 in odore di Santità. Il 10 Dicembre 1841 Papa Gregorio XVI, infatti, riconoscendone i miracoli, lo proclamava Beato. Il 13 Agosto del 1913 i suoi resti venivano traslati, in forma solennissima, nella Basilica di Santa Maria e posti in un’urna della navata di mezzogiorno sotto l’altare dell’Assunzione. [2]

Anche questo convento, come del resto tutti gli altri della città, venne soppresso a seguito dell’emanazione delle Leggi eversive sulle congregazioni religiose del 1866. I bombardamenti che distrussero Randazzo nell’estate del 1943 non risparmiarono nemmeno questo Monastero che venne ridotto in macerie. Unico edificio a salvarsi dalla immane catastrofe fu la Chiesa, che fino al 1941 rimase dedicata a S. Michele Arcangelo. Fu infatti in quell’anno che ad opera del Canonico Don Edoardo Lo Giudice, cambiò il nome in “ Santuario della Madonna del Carmelo “. La Chiesa, che certamente subì dei danni, venne completamente ristrutturata ed abbellita nel suo interno ad unica navata, dotata inoltre di un esile campanile che nel pinnacolo ricalca il modello di San Martino.

Da elogiare in questi ultimi anni  il lavoro di alcune anziane signore del quartiere, grazie alle quali è ancora vivo a Randazzo il culto e la devozione per la Madonna del Carmelo, ne ricordiamo una per tutte: la Sig.ra Carmela Venezia.

La Chiesa, ben curata nel suo interno, si arricchisce di un paio di opere d’arte di squisita fattura.

 

                                                                                                    

[1]  A.G.C. – C.O. 11, 2, 6, 7  -  S. Cucinotta Popolo e clero in Sicilia …” Messina 1989, pag. 475 – 476.

[2]  S. RizzeriLe Cento Chiese di Randazzo “ Ediz. Artemide 2008, n. 114, pag. 153 - 155.