Monastero di Santa Caterina

Monastero di Santa Caterina

MONASTERO DI SANTA CATERINA

( Benedettine di clausura )

 di 

Salvatore Rizzeri 

 

Ben poco si sa dell’origine di questo Monastero di Benedettine la cui fondazione risale probabilmente al sec. XV. L’unica notizia certa la ricaviamo dalla “ Giuliana “ dell’Ospedale dei Poveri Infermi di Randazzo, in essa venne annotato infatti che i coniugi Pardo – Tuzzarella, la moglie era figlia del Vicerè Don Giovanni De Cardona, in carica nel 1477, regalarono la metà del molino detto di “ San Giovanni “ al Monastero di Santa Caterina.

Il nome al Monastero deriva sicuramente da una chiesetta dedicata a questa Santa, che sorgeva nell’ambito del Convento assieme a quella di S. Maria di Porto Salvo, cui era attaccato un conservatorio di suore dell’ordine di S. Bernardo, assorbito dal Monastero sopraddetto; il tutto facente parte del complesso del palazzo appartenente alla nobile famiglia Camarata.[1]

Le Leggi eversive sulle congregazioni religiose, emanate nel 1866, soppressero anche questo Monastero e le suore, private dei loro beni, furono costrette a vivere con la loro piccola industria di dolci. Nell’anno 1877  il Convento venne concesso alle Suore della Carità che vi istituirono un  orfanotrofio e negli anni successivi un asilo, le scuole elementari e medie.

La guerra lo distrusse dalle fondamenta assieme alla chiesetta che, a detta degli storici locali, era un gioiello d’arte barocca, tra le più belle della città. Delle ricche tarsie policrome e delle opere d’arte che la adornavano ben poco si è salvato: l’elenco e la descrizione delle opere rimaste sono menzionate nella mia opera inedita “ Le Cento Chiese di Randazzo “  ( n. 98, pag. 64-65  ).

Tanto la Chiesa, quanto il Monastero furono ricostruiti, negli anni successivi alla fine del 2° conflitto mondiale, con criteri del tutto moderni. Unica nota pregevole il portale in pietra lavica che dà accesso alla Chiesa. E’ in stile baroccheggiante, sormontato da un timpano curvilineo al centro del quale trovasi scolpito uno stemma recante la data del 1743. Si tratta dello stesso portale del vecchio Monastero Benedettino, recuperato dalle macerie ed opportunamente adoperato per adornare l’ingresso della Chiesa.

 

                                                                                                                                                            

[1] S. Rizzeri:  “ Le Cento Chiese di Randazzo “ Ediz. Artemide 2008, n. 33 - 98, pagg. 35 – 64 – 65.